Istituto di Patafisica Senensis

E' la Galleria Fluttuante e il centro di studi patafisici che va costruendosi e decostruendosi con il montare e lo smontare dello spettacolo "L' estasi della Neve".

Ospita I seggi dei ministri 'patafisici Senesi:

Duccio Scheggi - Dramaturg [Ministro dell' albedo estatica]

Palotini Musicisti Liberi: Mattia Mattei [Ministro delle trombette analogiche e Marcodrillo Supremo del regno di Jarry ] e Andrea Tabacco (Elton Junk) [Ministro del Monopolyno di stato e della Tabastritudine]

Costumi Pantaguelici-gargantueschi: Marco Caboni [ Ministro della Giubba Giduglica]

Sculture Verdi: Marzia Marzini [Ministro Morfoscultoreo delle Verdità ]

Maschere Ubu-Faustrolliche: Simona Dei [Ministro della mascherata circense aerea  ]

Luci e Scenografia potenziale: Daniele Borri [Ministro del Candela-bro nella Verde-scienza dei cento occhi ubuardici ]

Fotografia Potenziale: Filippo Ciampoli , Bernardo Anichini, Sara Barnini, Millo Sapia, Christian Brogi e molti altri scatti e scattanti operatori fotonici

Riprese Potenziali: Kangaroo Film, Lmt Production & Christian Brogi [Ministro della Sovanimitazione Megalocondrica ]

Illustrazioni e Grafica: Bernardo Anichini [ Ministro della Emoglochina Potenziale ] Sara Flori, Elisabetta Galluzzi [Ministro Ubuidico]

Nel MARZO 2016 Nell'esplosione del Collage di 'Patafisica deflagra la Scheggia di Duccio Scheggi per creare con collante solido il:

DECOLLAGIUM PATAPHYSICUM FLORENTINUM di cui ne è Di Rettore Serenissimo Provveditore Propagatore.IL Decollage è un Dipartimento di Studi che è una conseguenza Logica diretta dei Gabinetti Critici del Collagium Pataphysicum Italicum.

Questo epifenomeno segna la traformazione definitiva dell' Istituto Senese ( che continuerà a persistere solo come soluzione immaginaria) e per legge feniciologica rinasce in Décollagium.

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Ha scritto di noi Tania Sofia Lorandi  (Serenissima Provveditrice Rogatrice Generale del Collage de 'Pataphysique): 

Il principio sarà la fine

In principio era il padre Ubu e il padre Ubu era Alfred Jarry. 

Jarry era nato nel 1873, il padre Ubu nasceva in una farsa studentesca rappresentata al liceo di Rennes. All’origine regnava sul palco come marionetta, perché nessuno meglio del burattino è distaccato dal testo.

Prima del principio, padre Ubu era un professore di fisica del liceo di Rennes (Felix Hébert), deriso dagli studenti. Da lì la ’Patafisica trae anche alcune delle sue modalità espressive primarie: l’irriverenza, l’anticonformismo, l’antiaccademismo… Le gesta già grottesche di un fantoccio, fecero nascere la derisione in quegli studenti monelli che in Francia si chiamano “potaches”.

Da quell’iniziale divertimento, Jarry estrapolò un testo drammaturgico, in versi, che amava recitare nei saloni parigini e che gli aprì un varco tra i poeti, gli scrittori e i letterati della Parigi simbolista.

In principio era il padre Ubu e il padre Ubu sarà per sempre Alfred Jarry.

Jarry era un uomo tenace, un fine letterato, un poeta ispirato, che stringeva in mano una profezia per il futuro dell’umanità. Questo futuro lo volle vedere rappresentato per il mondo sul palco di un teatro.

L’umanità – non essendo ancora consapevole e non riconoscendo la propria ubumanità – rispose frantumata in due poli, da una parte vi fu amore, dall’altra odio. Così rispose il mondo che, come fece notare Raymond Queneau, non è altro che il demonio, suo anagramma in francese (monde – démon). È risaputo che nel mondo dell’ha harte, l’odio e la provocazione danno più frutti dell’amore e che in quel luogo lo scandalo è un primo gradino che conduce alla celebrità. Non pochi gli artisti che non ne hanno sfruttato il mezzo. Tanti poi sono rimasti sbranati vivi dalla fama, che ha anche fatto perdere loro gli obiettivi prefissati. Il mondo quindi, sinonimo di demonio, è in grado di far travisare il fare con l’essere.

Questa “crisi”, se così si può dire, avrebbe potuto operare anche nell’opera di Jarry dopo la rappresentazione del 10 dicembre 1896 al Théâtre de l’Œuvre. Ma non accadde, perché dopo la pubblicazione, lo stesso anno, di Ubu Re in volume e dopo la prima dello spettacolo, Jarry si staccò da Ubu e ci vollero alcuni anni affinché il grosso personaggio riapparisse nell’opera jarryana. La rimanipolazione di Ubu cornuto che vide la luce poco dopo esula dal discorso, poiché avvenne per quel testo come per Ubu Re, che era già in embrione nell’Atto Terrestre di Cesare Anticristo: Ubu cornuto era già in parte presente in Guignol (che meritò al giovane Jarry sia un premio letterario sia la sua pubblicazione[1]). In ambo i casi, testi nettamente antecedenti.

Dopo il rumore che fece la rappresentazione, Jarry lascio decantare Ubu (l’Ubu dittatore – l’Ubu totalitario). Si dedico ad altri scritti: I giorni e le notti, L’amore in visita, il monumentale Gesta e opinioni del dottor Faustroll, patafisico (terminato nel 1898), L’amore assoluto. Ci vollero quattro anni perché apparisse un nuovo Ubu. Ed è necessario insistere sul fatto che tornò a nuova vita completamente stravolto: come disse lo stesso Jarry, riemerse nella veste della “controparte”[2] dell’altro. Nacque così Ubu incatenato, scritto a La Frette nel settembre 1899 e pubblicato, assieme a Ubu re che lo precedeva, nella “Revue Blanche” a gennaio 1900. Venuto alla luce tra le due parentesi del “piccolo almanacco” (del dicembre 1898) e dell’Almanacco illustrato del padre Ubu (XX secolo)[3], aveva iniziato a trasfigurarsi nell’immaginario creativo dello scrittore: dal guscio di un essere impulsivo, grottesco e goffo venne fuori un essere che tiene ragionamenti di un registro meno grezzo e che, da totale dittatore, divenne totale anarchico! Eppure il testo di Ubu incatenato inizia come la “suite” di Ubu re. Anzi, le prime righe ne sono il riepilogo, e in quelle subito seguenti Ubu incatenato evita abilmente di diventare re o Maestro delle Finanze; vuole essere un semplice operaio che vive del «lavoro delle sue mani». Dice di volere diventare buono e utile nel paese dell’”égalité et fraternité” e in nome di quella libertà e uguaglianza si prende la briga di mutarsi in schiavo. Qui i dati si rovesciano letteralmente, come fossero nel ventre di una clessidra. Sembra che Jarry parli in disparte alla propria scrittura mediante i suoi Ubu, nell’esortazione che si trova in calce al testo: «Cornogiduglia! Non avremo tutto demolito se non demoliamo anche le rovine! Ora non vedo altro modo che di equilibrarle in begli edifici ben ordinati».

Dalla “prima parola”[4], che Ubu tace, si assiste a una serie di ablazioni che escludono in primis il tema fecale. Segue poi la cancellazione degli aspetti sadici del comportamento abituale di Ubu e con la scomparsa dell’aggressività ubuesca, spariscono anche tutti gli strumenti necessari per ottenere quegli effetti; niente più uncino, sciabola, forbice e coltello. In compenso appaiono strumenti di sottomissione come il grembiule da schiavo, la spazzola per lustrare le scarpe, il famoso “boulet”[5] e le catene. Se nel primo testo Ubu partiva alla conquista della regalità, nel secondo tenta la conquista della schiavitù. Ma grazie al principio di equivalenza dei contrari caro alla ’Patafisica, regalità e schiavitù sono un’identica cosa e come disse Jean-Hugues Sainmont: «La pièce intera si sviluppa sul piano di una negazione così totale che nega se stessa…».

È quindi con le idee molto chiare su questo Ubu che bisogna accostarsi a L’estasi della neve, dove le catene, l’incatenamento e la cattività sono il perno centrale.

Realizzare un pastiche di un’opera drammatica celebre non è cosa agiata, poiché il cattivo plagio penzola sopra lo scrittore come la spada di Damocle. Seguendo i propositi sul teatro che Jarry espose nel testo Questioni di teatro,emerge lampante l’intransigenza che lui stesso ebbe come drammaturgo: «Ho voluto che, alzato il sipario, la scena fosse davanti al pubblico come quello specchio dei racconti di Mme Leprince de Beaumont, dove il vizioso appare con le corna di un toro e un corpo di drago, seguendo l’esagerazione dei suoi vizi…»[6].

Il meno che si possa dire è che L’estasi della neve non è priva di specchi. Nel progredire dell’opera spettatori e attori si ritrovano pressappoco in quei labirinti di specchi e vetri che si trovano nelle fiere. L’intreccio tra l’immagine e il suo doppio è così fitto che crea perfino confusione. D’altronde sempre Jarry in una delle sue prime opere teatrali, Gli alcolizzati, considera il pubblico già come parte integrante dello spettacolo e l’attore che apre la recita ne svela meticolosamente la presenza chiamando gli spettatori uno a uno, come fossero allievi che si apprestano ad assistere a una lezione. Certo, da quel pezzo del 1890 a oggi sono transitati, nei 125 anni che hanno alimentato il teatro, tutte le avanguardie del Novecento e la miriade di sperimentazioni che lo hanno portato – come accadde anche nella pittura, scultura, musica ecc. – perfino ad annientare se stesso. Che una parte del palcoscenico si sciogliesse nel pubblico come un cubo di ghiaccio non è quindi, per quel che qui ci interessa, una grande novità. Dopotutto, chi mai vuole ancora fare del nuovo oggi?

Non c’è dubbio che le forme siano cambiate, ma il fondo, è in fondo veramente mutato? Jarry, lamentando la reazione dello spettatore inerte, scriveva già: «è perché la folla è una massa inerte e incomprensiva e passiva che bisogna picchiarla di tanto in tanto, perché si riconosca dai suoi grugniti da orsi dove è e a che punto è»[7].

Lo spettatore de L’estasi della neve, ritrovandosi per forza attore, con la propria faccia ributtatagli in faccia, vedendosi anche con «le corna di un toro e il corpo di un drago», rischia di non passarsela comoda. D’altra parte non si va a teatro come a una festa civica: «Questo altro teatro non è né festa per il suo pubblico, né lezione, né distensione, ma azione; l’élite partecipa alla realizzazione della creazione di un suo oggetto, che vede vivere in sé stessa in questa élite come l’essere creato da sé, piacere attivo che è l’unico piacere…»[8].

Cos’avrebbe detto Jarry de L’estasi della neve?

«… e verranno nuovi giovani che ci troveranno ben arretrati e comporranno per abominarci delle ballate, e non ci sono ragioni perché questo finisca»[9]. E così gira la ruota… «Il figlio scaltro e avido uccide il padre, per poi dargli colpa, le azioni dei figli sono la conseguenza dell’insegnamento dei padri»[10] … «che demoliranno le rovine»[11].

Ma poiché siamo anche figli dei nostri tempi era inevitabile che la “riflessione” sull’immagine che Duccio Scheggi propone con l’estasi e con la neve facesse a meno della tecnologia – della tv – del cinema. Dato che questo può essere vissuto soltanto dallo spettatore di una rappresentazione, il lettore del testo può solo immaginarselo. Ma visto che è soltanto un accessorio, cambia qualcosa? Al fine di incarnarsi nelle scene, il lettore del testo può farne a meno? Ovviamente sì, il riflesso di se stesso gli è dato da un archetipo che è presente nella pièce per mezzo della maschera. In fondo e sullo sfondo del palcoscenico, che ci sia o no il ritratto del lettore, non cambia nulla, visto che la telecamera che lo filma è una maschera. La maschera, essendo la “persona”, è la facciata; l’apparato che, con il nulla dietro, è come lo specchio!

Ecco perché Jarry si sofferma così a lungo sulla maschera, sulla mimica dell’attore e ancor più sulla marionetta. Perché il distacco dall’interpretazione per lui era fondamentale: «Gli eroi di Eschilo, come si sa, declamavano con dei portavoce. Erano forse altra cosa rispetto a delle marionette innalzate sul coturno? […] Noi non sappiamo perché, ci siamo sempre annoiati a ciò che si chiama il Teatro. Sarà che avevamo coscienza che l’attore, per quanto geniale esso sia, tradisce – e tanto più è geniale – o personale – maggiormente il pensiero del poeta? Le marionette sole delle quali si è maestri, sovrani e Creatori, poiché ci appare indispensabile averle fabbricate da se stessi, traducono, in maniera passiva e rudimentale, ciò che è lo schema dell’esattezza, i nostri pensieri»[12].

Infine, poiché il secondo titolo de L’estasi della neve ovvero La grande farsa patafisica, richiama l’ampiezza della stravaganza, il mio commento si riassumerà in quattro parole.

Le prime due rappresentano la massima espressione nell’ambito del monosillabo tautologico e sono: Ha ha! Riecheggiano di lingua universale e non serve né tradurle né adattarle dal francese, dunque non reclamano apostrofi[13]. Sono due parole pure e semplici come la ’Patafisica propria di Ubu, che Jarry definisce in questo modo: «… noi parliamo della… “patafisica” del personaggio, più semplicemente della sua sicurezza a disertare de omni re scibili, talvolta con competenza, talaltra con assurdità, ma in quest’ultimo caso seguendo una linea tanto più irrefutabile che è quella del folle e del rimbambito…»[14].

Nel lineare «ha ha», è compreso tutto il pensiero e la lingua di Bosse de Nage, la scimmia cinocefala papio compagna del dottor Faustroll nel viaggio tra le isole che si trovano nel Maestro Libro per il patafisico[15], ma che è anche al suo fianco come Starosta, sul piano dell’Ethernità.

Le altre due parole sono spesso servite per definire la ’Patafisica in termini minimi, evitando lunghe discussioni e perdite di tempo e sono: soluzioni immaginarie! Sebbene La grande farsa patafisica sia piena di soluzioni immaginarie (ma qualsiasi buona creazione lo è), una in particolare emerge dal mare del testo, ed è quella che sovrasta l’intero spettacolo. Si è detto che la letteratura jarryana assieme ad altri anticipatori come Hugo, Mallarmé, Cros, Villiers de L’Isle-Adam, Robida, Allais, era fantascienza prima della fantascienza. In che modo Jarry ha anticipato la fantascienza? Trasformando il suo fervido immaginario poetico e letterario in veri e propri racconti o romanzi “neoscientifici”, come scrisse lui stesso. Per la ’Patafisica il mondo irreale o quello che va visto come reale (l’irreale) che sostituirebbe il reale, data la sua spiegazione minuziosa e scientifica, finisce per diventare reale quanto la consueta realtà.

A questo punto, infatti, i giochi di specchi si rimandano la palla a vicenda finché non si capisce più qual è l’oggetto e qual è il suo riflesso. Ma non è tutto, perché nella Scienza delle Soluzioni Immaginarie gli oggetti sono sempre descritti dalla loro virtualità, e ciò è sufficiente a definire la loro potenzialità.

La grande farsa patafisica offre una dimostrazione di un tale epifenomenico fenomeno, e questo è il significato più eccellente che la farsa poteva offrire. Proprio quando si crede che non ci sia più alcun intruso, ecco che questo sbuca dalla botola brandendo un coltello e creando l’ultimo “coup de théâtre” possibile.

E chi quindi ha ucciso chi? Il padre? Il figlio? Lo spirito santo? Né l’uno né l’altro, né quell’altro. Chi ha creduto è stato bluffato! Era una farsa: la realtà non esiste! Non esiste fuori del palco, immaginiamoci a teatro.

Tania Sofia Lorandi

Sovere, 23 Gole 142 E.P.

Occultazione di S. J. Torma, euforista.


[1] “L’Écho de Paris mensuel illustré”, aprile 1893.

[2] Nella “Revue Blanche”, 1 gennaio 1901 Jarry annuncia l’uscita dell’Almanacco con questa nota: «Rivista dei più recenti avvenimenti politici, letterari, artistici, coloniali, in presenza di Padre Ubu. Un tratto della sagoma di questo burattino è messo qua in luce, non era infatti servito in Ubu re né nella sua controparte Ubu incatenato…» (traduzione mia).

[3] Facciamo notare per l’ennesima volta che i due almanacchi (l’Almanacco di padre Ubu illustrato – 1899 e l’Almanacco illustrato del padre Ubu (XX secolo) – 1901) non sono ancora tradotti in italiano.

[4] Si intende ovviamente la prima parola dell’Atto Primo, della Scena Prima di Ubu re: Merdre!

[5] La “palla al piede” da forzato.

[6]Question de théâtre, “Revue blanche”, 1 gennaio 1897, (traduzione mia).

[7] Ibidem, (traduzione mia).

[8] Alfred Jarry, Réponse à un questionnaire sur l’art dramatique, “Dossier du Collège de ’Pataphysique”, n. 5, pp. 5-18, (traduzione mia).

[9] Question de théâtre, cit, (traduzione mia).

[10] Duccio Scheggi.

[11] Alfred Jarry.

[12] Conférence sur les pantins, conferenza pronunciata da Alfred Jarry alla “Libre Esthétique” di Bruxelles il 22 marzo 1902, pubblicata nel “Cahier du Collège de ’Pataphysique”, n. 11, pp. 7-9, (traduzione mia).

[13] Alludo alla traduzione delle Gesta e opinioni del dottor Faustroll, patafisico da parte di Claudio Rugafiori per l’edizione Adelphi. Con tutto il rispetto per il grande lavoro di traduzione realizzato da Rugafiori, non ho mai capito né condiviso la scelta di aver apostrofato gli “ha ha” di Bosse de Nage.

[14] Nota per l’annuncio dell’Almanacco (grande), “Revue Blanche”, 1 gennaio 1901, (traduzione mia).

[15] Gesta e opinioni del dottor Faustroll, patafisico è per i patafisici il Maestro Libro.

 

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Sabato 2  e Domenica 3 Marzo 2019 presso L'Appartamento (Firenze, via Giraldi 11) si svolgerà la rassegna Tripode, L'Appartamento patafisico. Due giorni incentrati sulla scoperta e l’approfondimento della ‘Patafisica, con mostre, concerti, presentazioni editoriali, performance e molto altro. Alcune tra le più eminenti personalità nostrane, circassiane e polacche si alterneranno per generare una panoramica sulla “Scienza delle soluzioni immaginarie”; un approfondimento particolare per il superamento della metafisica nel quale si mostreranno alcune parzialità tra emanazioni e propagazioni. Ricercatori, esperti, artisti e musicisti arriveranno da tutta Italia per festeggiare e mostrare le evoluzioni scientifiche contemporanee nello studio delle Eccezioni. L' evento è organizzato dalle Associazioni culturali Cadaveri Squisiti e L'Appartamento, con l'Alto patrocinio del Collage de'Pataphysique che ha organizzato per domenica 3 un intera giornata per ripercorrere insieme la storia dell'Istituto e la storia delle sue pubblicazioni. In particolare verranno presentati in anteprima l’epifenomenico nuovo numero della rivista del Collage “Quaderno” XIII, edito da Tania Lorandi, un volume monografico interamente dedicato a Alfred Jarry e ancora “Letteratura Potenziale & oltre”  di Sara Ricci, che ripercorrerà affiancata da Paolo Albani, la storia dell’OuLiPo e dell’OpLePo fino alle massime conseguenze.

Nella giornata di Sabato invece vedremo coinvolti altri Istituti ‘Patafisici italici (  Partenopeo, Vitellianense e Romanense). Ma anche Andrea Rauch in mostra con le tavole del ciclo ubuesco da lui illustrate e pubblicate da Gallucci editore. La presentazione dei volumi condotta da Andrea Mancini affiancato da Paolo Giommarelli in una tavola rotonda sul personaggio di Ubu alla quale parteciperà anche uno dei più rappresentativi interpreti della marionetta jarryana: Massimo Schuster. Una lectio magistralis sull'Imperatore Analogico e Trascendente Satrapo Enrico Baj tenuta da Angela Sanna; le performance di  Afro Somenzari, Paolo Albani, I Santini Del Prete, Pino Leoni, Ignazio Lago, Patrizia Barchi,  Lorenza Amadasi, Maurizio Cesarini, Alberto Piancastelli, Mario Aldovini, Stefano Tonietto e molti altri. Ma anche la presentazione di due realtà editoriali indipendenti profondamente legate alla diffusione della 'Patafisica italica: Le edizioni Babbomorto, presentate in esclusiva a Firenze da Antonio Castronuovo e FUOCOfuochino editore, presentata da Afro Somenzari.

L’evento si svolgerà dalle ore 15 alle ore 24 durante entrambe le giornate.

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PataCenacolo

Inaugurazione del Tripode: L’Appartamento patafisico.

Sabato 2 Marzo 

Ore 15:00:  Certus provisoriam -Il Reggente Afro Somenzari, fondatore dell’Istituto ‘Patafisico Vitellianense inaugura la Rassegna con una Disposizione.

Ore 15:30 Vernissage della mostra del ciclo Ubuesco con le tavole di Andrea Rauch.

Ore 16:00: Uno, due,tre...UBU RE! -Tavola rotonda sul personaggio di Ubu, la marionetta, la maschera e il teatro di Alfred Jarry.  Massimo Schuster dialoga con autori e attori. Conduce Andrea Mancini con interventi di Paolo Giommarelli e Andrea Rauch. A seguire presentazione di “Ubu Re” e “Ubu Incatenato” editi da Gallucci Editore con traduzione e illustrazioni di Andrea Rauch.

Ore 17:00: Ricreazione Continua -Paolo Albani in performance .

Ore 17:15 Baj, Jarry e la ‘Patafisica -Lectio Magistralis di Angela Sanna sull’Imperatore Analogico Enrico Baj.

Ore 17:45 Una proposta appetibile per affrontare realisticamente il problema del numero eccessivo di migranti in Italia Mario Aldovini in una lettura/performance.

Ore 18:00: Presentazione delle Edizioni Babbomorto a cura dell’editore Antonio Castronuovo, con interventi di autori babbomortali e letture.

Ore 18:45 Nel paniere di Laura -Performance dei I Santini Del Prete con Laura Castellucci.

Ore 19:00 LetturHA! HA! - Lorenza Amadasi in performance.  A seguire Fuocofuochino Editorela casa editrice più povera del mondo. Letture e interventi di Afro Somenzari, Lorenza Amadasi e Stefano Tonietto.

Ore 19:40:  Copriti il viso, di Oliviero Girondo Argentina –Lettura e interpretazione di Pino Leoni, musicata dal vivo dall’Istituto patafisico Romanense. A seguire pataperitivo.

Ore 20:00 Democrazia, zucche, videoterrazze e altre squisite storie -Ignazio Lago in performance. Musicazione dal vivo di video muti. Suoni immagini parole di Ignazio Lago.Ospite Tiziana Pretto.

Ore 21:00 Parafrasi –Proiezione varie di pignolerie poetiche rilette, realizzate e interpretate da Alberto Piancastelli.

Ore 21:45 La Dott.sa della SCEMM elenca nuove sindromi e disturbi vari. Lettura di Patrizia Barchi.

Ore 22:00 La Canzone del Decervellaggio cantata e interpretata dall’Istituto patafisico Romanense.  Maurizio Cesarini in performance canta e recita l’inno e due testi di Giancarlo Cruciani.

Ore 22:45 Medicina Nera -Presentazione in anteprima assoluta del progetto.

Saluti istituzionali conclusivi: suona L’inno con la lettura di un messaggio dall’Istituto ‘Patafisico Partenopeo del Magnifico Pascià Mario Persico.

 

ManiFestAzione del Collage de ’Pataphysique

Domenica 3 Marzo 

9 Pedale 146 E.P.

Ore 15:00: Serenissima Melania Piumino, Provveditrice Generale inaugura la MOSTRA e guida il pubblico attraverso opere, oggetti e pubblicazioni dell’archivio del CD’P.

Ore 16:00: Presentazione del libro “Letteratura potenziale & oltre” della Serenissima Sara Ricci, Di-Rettrice del DD’P di Bari che assieme a Sua Sommità Paolo Albani, Reggente di Lavori Pratici di Alienazione Mentale e Psichiatria disquisiranno sull’Oltre.

Ore 17:00: Immarcessibilissimo Tanguy Lorange, Moderatore Amovibile del Corpo dei T. S. tiene una Lezione Magistrale sul “Frugamerda”, seguita dalla performance “Andate a farvi benedire” e dal gioco interattivo con gli spettatori per la realizzazione di stampe di merdra.

Ore 18:00: Serenissima Tania Lorandi, Provveditrice Rogatrice Generale illustrerà le Ricerche, Studi e Diffusioni patafisiche del CD’P parlando delle edizioni del CD’P, della rivista “Quaderno” e dell’ultimo n. 13 su “Alfred Jarry, patafisico”. Intervengono Serenissima Sara Ricci, Di-Rettrice del DD’P di Bari, Serenissimo Duccio Scheggi, Di-Rettore del DD’P di Firenze e Pier Paolo Cesarano, Membro.

Ore 19:30: Pataperitivo con la presentazione de “Gli alcolizzati” di Alfred Jarry, intervengono i FETI sotto formaldeide.

Ore 20:30: Presentazione del numero speciale 10, 11, 12 del “Quaderno” del CD’P: “POTERE potere”. Intervengono per riflettere sul potere di Ubu e quello di Faustroll i tre patalosofi Serenissimo Matteo Saltalamacchia, Di-Rettore del DD’P di Milano, Serenissimo Luca Zanon, Di-Rettore del DD’P di Torino e Suo Enfiteoso Alessandro Degiuli, Uditore Enfiteuto. Modera Serenissima Tania Lorandi, Provveditrice Rogatrice Generale.

Ore 22:00 fino alle 24:00: Musica patafisica selezionata da Serenissimo Matteo Saltalamacchia, Di-Rettore del DD’P di Milano. Intervallato dalla consegna di alcune Onorificenze.

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biografie e informazioni varie:

-Afro Somenzari e Lorenza Amadasi-

Afro Somenzari e Lorenza Amadasi si sono conosciuti nel 1975.

-Alberto Piancastelli-

Nato a Castel Guelfo di Bologna il 4 ottobre del 1960.Di formazione e professione Architetto. Ha pubblicato fin dai primi anni 90 vignette satiriche su La Repubblica Satyricon, Comix, Cuore e racconti sul Corriere della Sera e in due antologie per edizioni Moby Dick e Pendragon. Vincitore del concorso Le intercettazioni impossibili del 2014 bandito da Bottega Finzioni di Carlo Lucarelli con Oltre la siepe e di Scriba Festival 2015 con L'uomo moderno. Ha pubblicato parafrasi sui generis di poesie scolastiche famose della letteratura italiana all'interno dell'antologia Almanacco 2018 edito da Quodlibet a cura di Ermanno Cavazzoni. Con alcuni di questi testi stato ha partecipato a letture pubbliche e spettacoli teatrali al Comunale di Bologna (maggio 2018) nell'ambito della rassegna Error day e al teatro comunale di Cagli a Novembre 2018.

-Andrea Mancini-

Autore e regista, ha realizzato in cinquant’anni oltre cento spettacoli teatrali, sia per adulti che per ragazzi. Autore di moltissimi libri, ha diretto teatri importanti, allestendo mostre soprattutto di teatro e di cinema in tutto il mondo, fino al Lincoln Center di New York. Ha insegnato per quasi trent’anni storia e iconografia dello spettacolo, in varie Università, Bologna, Firenze, Siena. E' VicePresidente del DD'PF.

-Andrea Rauch-

Grafico (Siena, 1948), ha disegnato e progettato immagini per enti pubblici, istituzioni culturali e movimenti politici. Suoi manifesti fanno parte delle collezioni del Museum of Modern Art di New York e del Musée de la Publicité delLouvre di Parigi. Ha esposto grafica e disegni in ogni parte del mondo. Rauch si avvicina alla 'Patafisica di Jarry nel 1990, quando costruisce un teatrino di carta, per Ubu cocu, che sarà animato da Alessandro Gigli, con la regia di Andrea Mancini. Lo spettacolo è un vero e proprio one man show, con Gigli che indossa maschere, anima sagome, ricrea ambienti, terrorizza gli spettatori con la sua "pompa da merdra".Ubu cocu andò in scena al Festival teatrale di Santarcangelo di Romagna.Successivamente Rauch ha illustrato tutta la saga di Ubu, pubblicata presso Gallucci. Sono già usciti Ubu Re (2017) e Ubu incatenato (2018). Già pronti e in attesa di pubblicazione una nuova versione di Ubu Cornuto e Ubu sulla collina. Anche per questi ultimi titoli Rauch ha curato, oltre alle illustrazioni, una nuova traduzione dei testi.

-Angela Sanna-

è docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Dottore di ricerca dell’Université de Paris 1 Panthéon-Sorbonne, ha al suo attivo monografie, saggi e contributi pubblicati in Italia, Francia e Germania. I vari settori ai quali ha dedicato le proprie ricerche vanno dalle collezioni del Museo Siviero di Firenze all'arte nel secondo dopoguerra, con particolare riguardo al Movimento Phases, Lucio Fontana e Enrico Baj. A Baj, in modo particolare, ha dedicato numerosi studi esplorandone approfonditamente sia la figura di artista sia quella di scrittore e intellettuale. Ne ha altresì analizzato le relazioni sfaccettate con vari movimenti e tendenze, e con la Patafisica, di cui Baj costituisce una figura chiave in Italia. Ha curato numerose mostre di artisti contemporanei in diverse gallerie, musei, istituzioni. E' VicePresidentessa del DD'PF.

-Antonio Castronuovo-

è saggista, traduttore, editore (Babbomorto Editore). I suoi ultimi saggi sono “Ossa cervelli mummie e capelli” (Quodlibet 2016) e “Suicidi d’autore” (Stampa Alternativa 2019). Scrive su riviste di bibliofilia. Esperto di aforistica (“Aforismi del Novecento”, Stampa Alternativa 2015), è membro di “Torino in Sintesi” e “Milano in sintesi”.

-Collage de ’Pataphysique-

è un progetto di cooperazione artistico/scientifica attorno alla ’Patafisica che porto avanti da 30 anni. CD’P si dedica alla Ricerca, allo Studio e alla Diffusione della ’Patafisica e favorisce il pensiero patafisico con particolare attenzione a tutte le forme artistiche, letterarie e scientifiche in ambito nazionale e internazionale.

Il Collage de ’Pataphysique ha sempre indirizzato i suoi interessi verso la ricerca perché chi pratica la ’Patafisica è consapevole che ogni scoperta implode ed esplode da un Clinamen. Lo studio, premessa e conseguenza logica di questa esplorazione, è inteso come una riflessione attorno ai mondi supplementari e ignoti che, stimolati dall’immaginario, coesistono con l’essere. Nel Collage, inoltre, si predilige uno studio scientifico di questi mondi e ci si da come compito di raccogliere, conservare e condividere ogni forma di pensiero che sia una chiave atta ad aprire la porta della “scienza delle soluzioni immaginarie”.

Per concretizzare questo intento si è sempre proceduto per mezzo di collaborazioni aperte, emancipate dagli stili formali, dai settori della ricerca e, soprattutto, dagli accademismi vari. Il CD’P ha inoltre dato importanza alla visione in senso di visionarietà e alla capacità di vedere oltre una “realtà” condizionata dall’abitudine. Per il Collage, queste diverse visioni sono considerate come realtà patafisiche: diffonderle è sempre stato il suo leitmotiv.

Dall’anno 145 dell’Era Patafisica il Collage de ’Pataphysique si è posto in Occultazione per privilegiare lo studio agli eventi pubblici. “ManiFestAzione”, qui presentata, è da considerare come un trasalimento eccezionale e atipico: il CD’P ha aperto l’occhio mondano per consegnare alcune bisognose Onorificenze e segnare altre necessarie Occultazioni. Data la mancanza di autenticità, rigorosità e scientificità che la ’Patafisica percepisce oggi in Italia, e l'indignazione di vedere, sentire, ascoltare e leggere cose a proposito (ma soprattutto a sproposito), il CD’P ha deciso di richiudere lo stesso occhio, non senza rammarico, tirando un ultimo sospiro…  Tale è infine la “ManiFestAzione” che i fondatori del Collegio (nostre guide) avrebbero approvato.

Serenissima Tania Sofia Lorandi
Provveditrice Rogatrice Generale
Del Collage de ’Pataphysique

Intervenienti durante il TRIPODE (Domenica 3 Marzo, volg.) : -Serenissima Tania Lorandi, Provveditrice Rogatrice Generale; Serenissima Melania Piumino, Provveditrice Generale; Serenissima Sara Ricci, Di-Rettrice del DD’P di Bari ; Serenissimo Duccio Scheggi, Di-Rettore del DD’P di Firenze; Serenissimo Matteo Saltalamacchia, Di-Rettore del DD’P di Milano; Immarcessibilissimo Tanguy Lorange, Moderatore Amovibile del Corpo dei T. S.; Sua Sommità Paolo Albani, Reggente di Lavori Pratici di Alienazione Mentale e Psichiatria; Serenissimo Luca Zanon, Di-Rettore del DD’P di Torino; Suo Enfiteoso Alessandro Degiuli, Uditore Enfiteuto; Pier Paolo Cesarano, Membro.

Esponenti al TRIPODE: Serenissima Tania Lorandi, Provveditrice Rogatrice Generale; Trascendente Satrapo Marco Maiocchi; Trascendente Satrapessa Ubustine; Serenissimo Sebastiano Zampini, Amministratore Opitulatore Generale; Serenissimo Marco Baj, Co-Rettore; Serenissimo Lucio Arrillaga, Di-Rettore del DD’P di Ubuenos Aires; Serenissimo Marc Decimo, Provveditore Propagatore (FR); Serenissimo André Stas, Provveditore Propagatore (B); Serenissimo Guillaume Po, Provveditore Propagatore (FR); Serenissimo Martin Amstutz, Provveditore Propagatore (CH); Serenissima Georgina Soler, Provveditrice Propagatrice (SP); Serenissimo Toni Navarro, Provveditore Propagatore (SP); Sua Sommità Capitaine Lonchamps, Reggente di Climatologia Applicata all’Ethere e a tutte le Sostanze Gassose; Serenissimo Duccio Scheggi, Di-Rettore del DD’P di Firenze; Sua Sommità Muriel Zanardi, Reggente di Erotica & Pornosofia; Sua Enfiteosa Ezia Mitolo, Uditrice Enfiteuta; Sua Enfiteosa Liana Zanfrisco, Uditrice Enfiteuta; Decollata Alma Vanina Estrella Segretaria del DD’P di Ubuenos Aires.

-Ignazio Lago-

Fin dalla nascita mi chiamo Ignazio Lago. Ho trascorso l’infanzia tra l’alveo candido del fiume Brenta e il cromo esavalente dei primi capannoni eretti dai paleoleghisti. Il mondo mi è subito parso un groviglio incongruo. Dopo questa prima fase folklorico-formativa, mi sono dato alla macchia realizzando numerose installazioni sonore e mute, interagendo con diverse aree-dormitorio del continente europeo. Nell’ultimo decennio del secolo breve, dopo l’abbraccio accademico e l’obiezione di coscienza, ho contribuito alla fondazione dello spazio eterodosso Ottomat e dell’associazione Vorax Lernaeenicus. Nello stesso periodo ho dato origine allo M.G.A.I., Movimento Globulare per l'Anarchia Interinale (unico accolito transitorio tra i globuli) e ho costituito, insieme ai fratelli Paul e Giò, Il combo (h)art-rock Gi-Napajo. Da allora altre bande musicali si sono impossessate del mio spirito. Dai Tervisex agli Eaten Generation; dai Peanuts Coconuts & Gina Fazo ai Ratto Goal; dagli Ancolmit ai (No) Profit; dai Macario's Stutter ai Glück Spinnen. Con la sagittaria/temeraria Tiziana Pretto ho dato vita al collettivo Menadito e contribuito alla realizzazione dell'omonima fanzine autoprodotta. Con la stessa fanciulla ho generato l’entità ibrida Gina Pritti Tutti al Lago. Dal 2000 coordino in Italia il progetto "save the star project" di padre Lucio Voratti e della sua associazione umanitaria "Freaks for Stars" a favore delle stars internazionali in crisi economica e psichica. Tutte queste frugali operosità sono ben volute dalla signora Virginie Muriki che le nutre e le accoglie in seno alla sua micro-etichetta indipendente Muriki Man.

-Mario Aldovini-

è nato a Modena nel 1939. Ha insegnato filosofia, storia e psicologia fino al 1983, da allora esercita la libera professione come psicoanalista. Ha pubblicato alcuni articoli di carattere psicoanalitico, ma soprattutto ha pubblicato tre libri col Pulcinoelefante e due e mezzo con Fuocofuochino. Nel 1998 è stato dichiarato Dottore in Patafisica Paragnostica durante una festa bellissima a Pomponesco: c'erano molte persone splendide, da Enrico Baj ad Alda Merini, da Otello Sarzi ad Alberto Casiraghi al patron Afro Somenzari. Mancava solo Duccio Scheggi, ma era giustificato.

-Massimo Schuster-

Maestro logografo dell'Ordine della Grande Giduglia. Scopre Ubu nel 1968 assistendo a una rappresentazione di Ubu re del Marionetteatern di Stoccolma al Piccolo Teatro di Milano. Disegna scene e costumi per Ubu re allo Städtische Bühnen di Friburgo, Germania, per la regia di Moc Tyssen. Fa due regie di Ubu re: la prima con sessanta pupi da lui fabbricati; la seconda lo vede unico interprete con cinquanta personaggi in meccano di Enrico Baj. Nei dodici anni seguenti lo spettacolo girerà in trenta Paesi d'Europa, Africa e Asia, presentato anche al Beaubourg di Parigi, alla Biennale di Venezia, alla Kunsthaus di Zurigo e a Balikpapan, città sulla costa orientale dell'isola del Borneo (cosa della quale va particolarmente fiero). Nel '95, durante la guerra in Bosnia, fa la regia di Ubu incatenato a Sarajevo. Espone le marionette del suo primo Ubu nella mostra Pataphysics all'università del Witwatersrand, Sudafrica. Pubblica in Francia, con Lele Panzeri,L'indispensabile enciclopedia dei numeri in ordine alfabetico (Volume primo: da 1 a 100).

-Maurizio Cesarini-

Mau patafisico Accademia Patateatrosonoro. Negli anni ’70 collabora con il maestro Marcello Giombini e i due producono due LP cantati da Maurizio per la Fonit Cetra. Il primo Terra Uguale, entrato nei raro LP. Frequenta il laboratorio di tecnologie e innovazioni strumentali (sintetizzatori, moog modular) dello stesso Giombini, musicista compositore di note colonne sonore di film e in stretta collaborazione con l'amico Ennio Morricone. Nel mentre scrive testi di poesie e canzoni. La musica sperimentale con testi poetici sono la sua passione. Negli anni '80 -'90 frequenta il laboratorio musicale delle Officine Dada, su idea di Giancarlo Cruciani con Tony Formichella, Lucio Turco, Mauro Verrone, Mario Donatone, Gianluca Galvani et al. con registrazione del CD. Negli ultimi anni fa parte del gruppo jazz Esacordo. Mau è uno dei promotori dell'Istituto di Patafisica Romanense.

-Paolo Albani-

(1946), scrittore e poeta visivo, dirige Nuova Tèchne, rivista di bizzarrie letterarie e non, è membro dell'Oplepo (Opifico di Letteratura Potenziale), autore di curiosi repertori enciclopedici e di racconti comico-surreali.

-Paolo Giommarelli-

è nato a Pisa anche se ha vissuto molti anni a Roma. È un attore di cinema e di teatro (ha lavorato con Virzì, Benigni, Salce, Eleonora Giorgi, Sergio Rubini ecc.) e ha maturato la sua esperienza a fianco di maestri russi, come Nikolaj Karpov, indimenticato insegnante di biomeccanica teatrale. Negli anni 90 è stato uno degli interpreti dell’Ubu Re per la regia di Marco Sodini. Da qualche anno partecipa a un percorso sperimentale che unisce scienza e teatro con i Teatri della Resistenza, la compagnia con cui collabora stabilmente.

-Patrizia Barchi-

Insegna a Prato. Si interessa di cose inesistenti e di 'Patafisica, è Stimata e Corrispondente Reale del College. Ha un profilo sul sito patafisico romanense Patafisici vicini e lontani, ha pubblicato tre volte su FuocoFuochino, la casa editrice più povera del mondo, e su diverse riviste di letteratura cacopedica e potenziale. È la direttrice del centro toscano di Nosologia La Risacca della Neuro, centro specializzato nella scoperta e classificazione di nuovi disturbi e sindromi. Ha fondato e dirige la Scemm, istituto anomalo che insegna a ammalarsi di mente, a rimbecillire.

-Pino Leoni-

Pino Lyons patafisico. Accademia spettacolo & personaggi patafisici. Artista e sognatore, regista, autore musicale e poco altro. Ha iniziato con Minoli, poi con Mina, Arbore, Miles Davis e Umbria jazz. Regista di documentari e numerosi film.

-I Santini Del Prete-

Il duo I Santini Del Prete nasce a Ponte Nossa (Bergamo) il 10 Maggio 1992 durante Perfomedia a cura di Emilio Morandi. Visto il comune mestiere di Ferrovieri decidono semplicemente di presentarsi con la divisa e “cantare”, accompagnandosi con le chitarre, che sapevano suonare appena, il loro impegno poetico.L’azione “Concerto” ebbe un successo insperato e così hanno continuato. Il loro motto è “NON SIAMO ARTISTI SIAMO FERROVIERI” al quale sono sempre rimasti fedeli. Si intrufolano nel mondo dell’Arte con rispetto e abnegazione con una dichiarata appartenenza alla non-Arte. Con questo non intendono sovrapporsi o contrapporsi ma camminare insieme stimolando la copulazione tra Arte e non-Arte. Si dichiarano “nipoti di Duchamp e figli di Beuys”. Il nonno metteva un oggetto di uso quotidiano in un Museo facendolo diventare Arte. Loro mettono loro stessi nei Musei o nelle Gallerie d’Arte diventando di fatto Human Ready Made. La loro vita, con le loro divise da Ferrovieri, diventa non-Arte e, al tempo stesso, oggetto Artistico se esposto in un luogo all’Arte deputato. Il babbo Beuys teorizzava l’Arte diffusa e ne diventano gli interpreti più fedeli trasformando in Arte non-Arte la loro immagine della vita di tutti i giorni. L’Arte è l’attività quotidiana di tutti gli esseri umani. Anche fare il Ferroviere è quindi Arte. Ma I Santini del Prete, per distinguere con precisione, definiscono il loro spaziare tra Artisti, Critici, Galleristi una presenza di non-Arte. Ma sono convinti che la non-Arte sia la prima Avanguardia del III Millennio.

-Stefano Tonietto-

(1960), poeta lirico pentito, cabarettista irrisolto e parodista potenziale, autore di Olimpio daVetrego, poema comicavalleresco in 4633 ottave, e della ossimorica Letteratura latina inesistente (Quodlibet 2017). Ha collaborato alle riviste TèCHNE, Il Furore dei Libri, Inchiostro e (con un saggio dantesco) Studi Italiani. Suoi testi sono apparsi nelle prime tre annate dell’Almanacco curato per Quodlibet da Ermanno Cavazzoni.

--------------------------INFORMAZIONI EDITORIALI e presentazioni tecniche:

-BABBOMORTO Editore-

è un opificio di plaquette d’autore che pubblica brevi testi in prosa e raccolte aforistiche. Tra gli autori pubblicati Paolo Albani, Duccio Scheggi, Massimo Gatta, Adrián Bravi, Patrizia Barchi, Matteo Marchesini, Stefano Simoncelli, Anna Busetto Vicari, Dino Basili, Marcello Baraghini, Pablo Echaurren.-

-Istituto ‘Patafisico partenopeo-

fu fondato nel 1965 (era volgare) per naturale inclinazione dell’area vesuviana. Eletto LUCA (Luigi Castellano) per volere e potere di Enrico Baj, l'istituto non fu Retto da un Rettore ma da una vera e propria eruzione patafisica solitaria. Per  molti il materiale che produsse Lu-Ca alla luce della candela verde non fu mai ben catalogato e si sedimentò nel corso degli anni fertilizzando tutto il miglio d'oro, per altri anticipò l'occultamento. Alla sua morte avvenuta nel 2001, si materializzò Mario Persico su spinta di un gruppo di “Castellani” tra cui Raffaele Gambardella (Il Genoino), Paola Acampa e Mario Ricciardi che con Enrico Baj ufficializzarono il passaggio durante “Pata——fluens”. La presenza di  Mario Persico fece sì che l'istituto brillasse di luce nuova, alla tavolozza imbandita spesso e volentieri da Tina (artista dei fornelli) si moltiplicarono esponenzialmente le partecipazioni e soprattutto si organizzarono spettacolari incontri con annesse poliedriche invenzioni creative.Poi se verba volant e scripta manent: pubblicazioni caleidoscopiche, ed in particolare un foglio dalla forma singolare chiamato “Patapart” e ora “Tiè” per scongiurare ogni avversa potenza, hanno rappresentato fino ad oggi la possibilità di espressione oltre le righe e fuori margini di tutte le essenze patafisiche,  ritenute propagabili attraverso la materia che non è mai inerte e la superficie sensibile ancora palpitante delle anime più significative transitate nel campo istituito dall’istituto napoletano.

www.pata-atlas.jimdo.com

-Istituto di Patafisica Romanense-

nasce il 3 Marzo 2016, le 9 Pédale 143, derivato da un gruppo Patafisico già esistente e appartenente all’attuale Istituto, Dr Cruciani Giancarlo, nominato Doc Gianka-Dulcamara Patafisico da Edoardo Sanguineti Satrapo alla presenza di Giorgio Celli e Alfredo Giuliani e dell’Assessore Municipale alla Cultura Angelo Centini. Presente Dr Alfredo Di Stefano nominato come Sir Fred Agronomo Pataphysique. Questo è avvenuto durante le giornate di studio su Vincenzo Cardarelli il 25-27 Settembre 1987 in Tarquinia (VT). Gli stessi hanno creato l’Istituto di Patafisica Romanense con Maurizio Cesarini Provveditore e Rita Longobardi diplomatica, da 2017 nominata Diplomatica Claudia Lunetta Patafisica. L’Istituto è stato riconosciuto dal College di Parigi in data 15 Sett. 2016, 8 Absolu 144. Attualmente è rappresentato da 31 Patanauti. Esiste un Distretto di Patafisica Tarquiniense, Di-Rettore Angelo Centini Patafisico. L’Istituto organizza Rassegne, incontri artistico musicali, mostre fotografiche del Significante Rurale e Redige Il Raggio Verde, rivista dell’Istituto.

-FUOCOfuochino Editore-

è la più povera casa editrice del mondo fondata da Afro Somenzari e Lorenza Amadasi nel 2009. A oggi vanta duecentouno titoli e sei raccolte.

-Ubu incatenato- Alfred Jarry- Traduzione e disegni di Andrea Rauch- Gallucci Editore-

88 pagg., 12x16 cm, brossura con bandelle  ISBN 9788893484701

Scritto da Jarry nel 1899, Ubu incatenato è l’ultima delle opere di cui è protagonista Ubu, “l’anarchico perfetto”, sovrano di una Polonia di fantasia e alla testa di un esercito in fuga, che – come suggerisce il titolo – finisce miseramente in prigione. Personaggio stupido e brutale, simbolo della bassezza umana, Ubu è un archetipo che ha avuto un ruolo fondamentale nella storia del teatro del Novecento. La traduzione e i disegni di Andrea Rauch, uno dei grafici più autorevoli degli ultimi decenni, allergico alla leziosità e alla retorica, rendono speciale questa nuova versione illustrata. Concentrato di stupidità e mostruosità, Ubu è un personaggio incredibilmente attuale, in un’epoca in cui purtroppo la cialtroneria trionfa nei più diversi campi della vita pubblica. Andrea Rauch offre una lettura asciutta e diretta dell’opera, così come calzanti e prive di fronzoli sono le tavole che accompagnano il testo. Un libro di piccolo formato da portarsi dietro come un breviario del nostro tempo.

-Ubu Re -Alfred Jarry- Traduzione e disegni di Andrea Rauch- Gallucci Editore-

112 pagg., 12x16 cm, brossura con bandelle ISBN 9788893482561

Un manigoldo, un vigliaccone subdolo, un violento prevaricatore. Ubu uccide il tiranno per farsi lui stesso tiranno, dilapida fortune e ne ammassa altre, distribuisce ai poveri e toglie ai ricchi, ma toglie soprattutto ai poveri, e a tutti, per farsi più ricco. Ubu è un ossimoro evidente, ma è anche uno dei grandi archetipi della storia del teatro, ed è capace di raccogliere in sé ogni imprevedibile umore e bassezza, ogni formulazione idiota o visionaria. Un testo fondamentale, tradotto e illustrato da un toscanaccio come Andrea Rauch, uno dei grafici più autorevoli degli ultimi decenni, intellettuale a tutto tondo, allergico alla leziosità e alla retorica. Un libro unico e curioso. Ubu è un anti-eroe completo e quindi attualissimo. Divertente e sconvolgente, ancora di più alla luce di questa attuale epoca in cui spesso si vede trionfare la cialtroneria pure ai sommi livelli. La traduzione e i disegni di Rauch, tanto calzanti da parer fatti dallo stesso Jarry, realizzano un piccolo, gustoso breviario dei giorni nostri. Un libro di piccolo formato, prezioso, per lettori disincantati e appassionati.

-Sara Ricci, "Letteratura potenziale & oltre"-

Presentazione di Stefano Tonietto, Disamina finale di Marco Maiocchi, Immagine di copertina di Philippe Mouchès, 145 E. P. (2018 volg.) "Aprire gli occhi, aprire le orecchie, aprire le menti è forse l’intento del testé concluso lavoro. Non a caso, gran parte dell’opera è una precisa analisi dell'attività letteraria dell'OpLePo, clone italiano del celebre OuLiPo francese, laboratori entrambi di scrittura ove alcune delle menti più interessanti del nostro tempo hanno sperimentato le potenzialità di una letteratura che manipola il reale e combina il linguaggio con risultati alterni ma con vette di eccellenza." (Stefano Tonietto) "Nel colossale lavoro di storia e di analisi compiuto da Sara Ricci ci sono tutti gli elementi utili per classificare e valutare le restrizioni adottate dai vari autori, lasciando poi al gusto personale il maggiore o minore piacere della fruizione." (Marco Maiocchi)

-Il "Quaderno" n. 13,-

la rivista del Collage de 'Pataphysique ha come tema: “Alfred Jarry, patafisico” Che Alfred Jarry fosse una summa in sé, non c'è dubbio! Ecco allora che in questo "Quaderno", mettendo assieme delle sfaccettature che lo caratterizzano, si ottiene il poliedro eccezionale ed epifenomenico che era. In ciascun contributo ogni autore ha affinato un personale lato per costruire il solido. Ogni testo, ogni immagine ha indagato un aspetto particolare e sconosciuto del nostro autore. Ne viene fuori un ritratto dalle mille figure, atipico, che tratta del rapporto che Jarry aveva con il tempo, l'alchimia, la pittura, le riviste, la marionetta, Rachilde, Ardengo Soffici e tanto altro... Le immagini che arricchiscono questo numero hanno voluto vedere il viso di Jarry come pura soluzione immaginaria!

-Alfred Jarry, "Gli Alcolizzati (opera chimica)"-

e "Il gabinetto di M. Lesoûl", traduzione, introduzione e note di Tania Sofia Lorandi, 145 E. P. (2018 volg.)"Gli Alcolizzati (opera chimica)" e "Il gabinetto di M. Lesoûl" sono due testi d'infanzia di Alfred Jarry inediti in Italia. Sono tradotti, presentati e annotati da T. Lorandi che da 30 anni studia l'opera jarryana diffondendo la 'Patafisica nello stivale. I due testi, se pur giovanili, contengono in nuce numerosi simboli che Jarry svilupperà in tutto il ciclo ubico. Appare inoltre la figura del "feto" che nel periodo decadente del Simbolismo prende forme che passano dal macabro all'ironico: cosa che Jarry, non ancora 17enne percepisce appieno. Un libro importante per conoscere meglio le radici dell'operato dell'autore.

-Il "Quaderno" n. 10, 11, 12,-

NUMERO SPECIALE TRIPLO della rivista del Collage de 'Pataphysique ha come titolo: "POTERE potere". Il libro vuole illustrare le due forme di potere in ’Patafisica e mette in atto la scienza di ciò «che si aggiunge alla metafisica sia in essa, sia fuori di essa». Porta a porsi domande attorno al POTERE piuttosto che a impantanarsi in certezze. Si divide in tre sezioni distinte: partendo dal presupposto che la Psicologia (psichiatria), la Filosofia (metafisica) e la Sociologia (antropologia) rappresentano, tutte sommate, la filosofia dei nostri giorni, i testi e le opere grafiche si distribuiscono nelle rispettive sezioni in base alla formazione e alla competenza degli autori. Vi è poi una distinzione di piani (Ubu – Ubustroll/Faustubu – Faustroll) che il lettore attraversa nella lettura. Ogni sezione è corredata da una pre-messa e si chiude con una post-messa. Il tutto forma un “qualcosa” che, a livello letterario e grafico, rappresenta una certa idea della filosofia moderna; alla quale è stata aggiunta la nostra Scienza patafisica.

-DJ-SET Musiche Patafisiche-

Matteo Saltalamacchia (organizzatore di feste e raduni alternativi, collezionista di musica dj e consulente musicale,filosofo, Serenissimo Provveditore Propagatore e membro del Collage de 'Pataphysique dal 2010 Era Volgare) live per il pataDjset, ascolteremo:Canzoni del decervellaggio, musiche della Serenissima Rogatrice Generale Tania Lorandi, Antonello Quarta, Boris Vian, e vari 'patafisici. A parte altre musiche surreali, teatrali, indefinibili, e altre eccezioni.

-L'Appartamento-

L’appartamento è un’associazione culturale nata nel 2015 che si trova al primo piano di un palazzo storico nel centro di Firenze, all’interno di un vero e proprio appartamento. Lo spazio di oltre 200 mq è pensato per ospitare una grande varietà di attività culturali e nasce dall’esigenza di creare un luogo poliedrico e trasversale, in cui assistere a un concerto, partecipare ad un laboratorio, prendersi un aperitivo, senza soluzione di continuità. L'ambiente, a cui si accede suonando il campanello, è intimo ed accogliente e conserva intatte le caratteristiche proprie di un appartamento; al contempo si apre all'esterno grazie ad una ricca proposta culturale configurandosi come crocevia di iniziative, progetti e collaborazioni che stimolano e promuovono lo scambio e la condivisione. L'offerta culturale è ampia e variegata e si divide in due sezioni distinte: La programmazione serale dedicata agli EVENTI spazia dal Jazz alla musica classica, dal teatro sperimentale al cinema d'autore, dalla lezione di filosofia alla danza contemporanea, dal Funky alla poesia. La sua natura trasversale è sostenuta da un costante impegno volto ad assicurarne qualità e sostanza e permette di abbracciare un pubblico vasto ed eterogeneo che non si inserisce in nessuna tipologia predefinita. Agli eventi serali sono riservati due giorni a settimana: il giovedi, dedicato alle rassegne cinematografiche e alle conferenze multidisciplinari e il sabato, in cui vengono organizzati concerti di musica dal vivo, spettacoli di teatro o performances di danza.La sezione dedicata ai laboratori si divide in CORSI e WORKSHOP.

www.appartamentofirenze.org       appartamento11 @gmail.com

Associazione culturale L'appartamento Via dei Giraldi 11, Cap:50122 FIRENZE

-CADAVERI SQUISITI-

Collettivo di studio e rilettura delle Avanguardie. Da oltre dieci anni produce e realizza spettacoli di teatro, performance, mostre, eventi, conferenze e molto altro(ve).

www.cadaverisquisiti.it

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contatti: 339 5067457

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